Il riscaldamento globale rappresenta un’immensa sfida per la comunità internazionale nel 21° secolo. È causato dall’effetto serra, ovvero il riscaldamento dell’atmosfera terrestre prodotto da diverse sostanze gassose che impediscono la dispersione del calore nello spazio. Il vapore acqueo e l'anidride carbonica (CO2) sono, in termini quantitativi, i più importanti gas serra naturali.
Le emissioni antropogeniche di CO2 (industrie, traffico, impianti di riscaldamento, incendi indotti per la coltivazione agricola, ecc.) acuiscono l’effetto serra naturale ed influenzano il clima. Le principali responsabili sono le emissioni di CO2, prodotte ad esempio durante tutti i processi di combustione.
Se a livello mondiale le emissioni di CO2 continuano ad aumentare, in Svizzera i gas ad effetto serra sono diminuiti tra il 1990 e il 2015 in totale del 10% nonostante la crescita demografica ed economica, accompagnata da un’estensione della superficie abitata. Nello stesso periodo, le emissioni di CO2 provocate dal traffico sono per contro aumentate anche nel nostro paese del 4%. Qui, nel 2015 la quota del traffico sul totale delle emissioni di gas serra si aggirava sul 32%.
Nel dicembre del 2015, dopo anni di trattative, la comunità internazionale ha firmato l’accordo di Parigi sul clima che si ricollega al secondo periodo di adempimento del protocollo di Kyoto. L’accordo obbliga per la prima volta tutti gli stati a prendere provvedimenti per la riduzione dei gas a effetto serra. L’obiettivo comune è mantenere il riscaldamento globale nettamente al di sotto dei 2° Celsius, puntando a 1,5° Celsius. In vista di tale traguardo, l’inquinamento globale toccherà dapprima il picco massimo nei prossimi decenni per poi giungere l’equilibrio delle 0 emissioni nette nella seconda metà del secolo. L’accordo di Parigi è entrato in vigore il 4 novembre 2016 ed è stato ratificato finora da 170 paesi, tra cui il nostro.